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Italiano
V. De Bartholomaeis

I. Al buon Re, che è re di raro pregio, re di Castiglia e di León, re nell’accogliere e re nell’onorare, re nel rendere buon guiderdone, re del valore e re della cortesia, re cui piacciono gioia e sollazzo per tutto l’anno, se ne vada chi vuole apprendere a compiere buone azioni, ché non apprenderebbe ciò in niuna altra parte del mondo. 

II. Egli tiene una corte ove nessun uomo aspetta invano il suo dono, corte dove non si toglie [nulla altrui] né si fanno violenze, corte dove si ascolta la ragione, corte priva di orgoglio, corte priva di volgarità, corte dove son cento donatori che molte volte fanno tanti ricchi doni, senza esserne richiesti, quanti ne fanno alcuni re, ch’io conosco, per domanda. 

III. Non conosco altri che un re che sarebbe suo pari in larghezza nel donare, se ne avesse tanta possibilità quanta ne ha lui: è il leale Re di Aragona, il quale ha sí a cuore la virtú che farebbe conoscere la volontà ch’egli ha di far doni a quasi tutto il mondo: don Pietro darebbe tanto quanto nessun altro al mondo, se ne avesse. 

IV. Ma gli Elettori, che sono eletti per fare l’imperatore, mi fan maraviglia per ciò che non mettono in possesso dell’Impero colui a cui esso spetterebbe: cioè il valoroso re don Alfonso, il quale ha pregio tale che niun altro al mondo tenne corte sfarzosa, tuttavia crescente in pregio e in onore [come lui].

V. Fra i Lombardi udii contare che i Tedeschi, i Brabanzoni, i Romani vogliono senza contrasto che sia sua la elezione all’Impero: Milano, Pavia, Cremona, Asti, Genova hanno gran desiderio di ricevere con grande onore il Re di Castiglia, se viene in Lombardia. 

VI. Se potesse citarsi il Papa davanti a un suo superiore, ciò sarebbe buono, perché egli non vuol fare buon accordo tra il re don Alfonso e il re Carlo; sarebbe buono se facesse rendere [ad Alfonso] don Enrico, che sarebbe ora, sí che l’Impero non stesse piú vacante; e se andasse, con tutti i re battezzati, a vendicare Gesú Cristo in Soria. 

VII. Re di Castiglia, la virtú vostra si distingue sopra le virtú di tutti gli altri re; voi sapete preservare dal bando chiunque viene a voi, meglio di ogni altro re che sia al mondo. 

VIII. Bernardo, portate il mio sirventese presto, senza indugio, in Castiglia, a don Ferrante, e ditegli di tenersi sempre avanti a chiunque sia e donde, e farà buona strada. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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