I. Senza tardare voglio fare un nuovo sirventese al re di Castiglia, perchè non mi sembra, nè penso, nè credo ch'egli abbia volontà di combattere i Navarrini e il re aragonese; ma dopo che avrò detto ciò che debbo, faccia egli ciò che pensa di fare.
II. Ma io sento dire a molti che egli non li vuole assalire se non con le minacce, e io so molto bene che conviene a colui che vuol riportare onore in guerra impegnarvi pensiero e senno, corpo e cuore, avere ed amici.
III. Per cui dico al re, se egli vuole avere onore per ciò che ha cominciato, che egli combatta senza minacciare, poichè ciò non conta nulla, a mio avviso; chè già per vero sentii riferire che egli può subito trovare in campo i due re, se ne ha desiderio.
IV. E se egli ora non fa vedere nella terra di là la sua tenda e la sua insegna al re di Navarra e a suo cuocero il re d'Aragona, avranno ragione di cambiare coloro che sogliono dir bene di lui.
V. Ed essi cominciano già a dire che il re di Leone preferisce di più cacciare con astori e falconi piuttosto che vestire corazza ed usbergo.