I. A buon diritto molti grandi signori del mondo sono sempre bisognosi di buoni servitori; e a buon diritto prendono molte volte danni e perdite, quando se ne potrebbero sottrarre; e a buon diritto falliscono nel conquistare terre e genti, quando ne hanno cuore e desiderio: perchè hanno
messo in dimenticanza tutto ciò per cui ci s'eleva in onore e in pregio.
II. E poichè sono così del tutto privi di «valore», non dura nel servirli un uomo franco e onesto, poichè accade, a torto o a ragione, che ciascuno vuole apprendere e seguire l'abitudine del proprio signore, per stare meglio con lui; dunque se facessero i cattivi signori il loro dovere così come se ne vanno allontanando, difficilmente avrebbero un servitore cattivo.
III. E sol per questo decade e s'abbassa l'umanità, e si rovivina, perchè essi sono vili e spregiatori d'ogni azione onorevole; e mi meraviglio come possa accadere che essi non vogliano mantenere la «prodezza», dal momento che con la «prodezza» s'elevano in potenza ed in ricchezza, di cui hanno tanto desiderio; perciò mi meraviglio fortemente.
IV. Poichè ogni signore quanto più desidera avere ed essere più potente, tanto più deve essere desideroso di «valere» e di tutto ciò che faccia in modo che i prodi approvino, e ancor più di donare, poichè ciò fa ritenere nobili molti uomini a corto di altra esperienza e d'ogni altro merito, a condizione che, prima che egli doni, sia attento a donare a chi ne è degno.
V. E se la persona pregiata che prende il dono non corrisponde cortesemente nella misura necessaria, l'onore e il pregio e l'utile, che ne deriva a quello per cui è stato fatto il dono, ripara tutto, perchè ciascuno che lo sente dire, se ha rispetto di sè e sa in qualcosa «valere», ha la stessa riconoscenza verso colui che donò, quale avrebbe dovuto avere chi ne ha preso il dono; per cui nessuno deve avere a noia donare si onorevolmente.
VI. Credo d'aver fatto ai signori un grande piacere con questo canto: agli uomini valorosi, per conservare la loro bella condotta, ed agli altri, mostrando ciò che hanno a fare, se vorranno fare il loro bene.