Il diciassettesimo vers di messer Guiraut Riquier, fatto nell'anno 1284, nel mese di marzo.
(Proposta di traduzione)
I. Il mondo pare vittima di un sortilegio, perché è stravolto ed avvilito e prossimo alla rovina, tanto vedo lasciare in abbandono le cose ben fatte, e le sregolatezze incrementate indebitamente; e così torto è protetto e giustizia respinta e più nessuno si cura del dovere.
II. Perciò Dio ne ha dispiacere, lui che volle per amore dare alla Cristianità la possibilità di riscattarsi, quei cristiani che ora invece vuole avvilire; ed è chiaro che per avidità, da cui dobbiamo aver doglia, ci avviciniamo alla perdizione, dal momento che non ce n'è uno che abbia un potere tale che una qualsiasi ragione gli valga al momento della resurrezione.
III. Ognuno dovrebbe agire in modo da non far danno al suo prossimo, cosicché giustizia non fosse lesa e si astenesse da tutto ciò fosse fonte di torto; ma mai ci si stanca né ci si dà facilmente per vinti di discostarsi dal bene, con tutto che ci si dispiaccia, né ritegno alcuno di rapire, ci fa facilmente professare il vero.
IV. Se uno si guardasse dal male e considerasse con cura il gran bene che Dio ci ha fatto, da cui ci trova rovinati, chierici, nobili di autorità, in ginocchio o a piedi, ognuno si sarebbe ritirato, perché Dio, quando ci chiamasse, non si lamenterebbe di noi con terribili espressioni.
V. E ciascuno sarebbe pieno di Dio dando buone prove, debiti a lui pagati, di cui egli sarebbe pago; ma poiché non esiste più bene fra noi, anche Dio si è ritirato dall'amarci senza darsi pace poiché abbiamo infranto i suoi comandamenti e poiché ci trova in peccato, anzi abbandonati senza pace.
VI. C'è impaccio nel mondo, o Dio, di imperi, di regni, di ducati, per colpa dei misfatti, ma (il mondo) ci ha talmente disonorati, che (vi preghiamo) che a voi ci conduciate salvandoci.
VII. Il conte di Astarac si è fortificato, grazie a dure imprese di pregio, cosa che gli guadagna lode spontanea e non forzata.
VIII. Conte di Rodes, un buon affare è grazie a voi migliorato.