Il ventiseiesimo vers di messer Guiraut Riquier, nell'anno 1291, nel mese d'aprile.
I. Tanto mi è gradita la onorata, verace fama, colma di lodi del signor messer Amalrico, figlio primogenito del mio signore messer Aimerico di Narbona, che ne gioisco di cuore, poiché si è fatto onore fra i toscani, ha onorato gli amici della chiesa ed i nemici, uccisi e vinti in guerra.
II. Molto promettente è stato il suo esordio, coronato di nobili imprese, condotte con prudenza e con coraggio, cosicché a quanto pare, ha in sé l'alta dignità dei suoi antenati, della casa di Narbona, che gli insegna ad esser ricco d'onore, per cui Dio sia lodato; e, d'altra parte, da Foix gli vien la nobile eredità, di tener guerra a diletto.
III. L'onorato e valoroso Comune di Firenze prese una buona risoluzione, quando lo richiese al re per capitano, dal momento che i suoi nemici ne sono vinti e, grazie a lui è suo l'onore; perciò deve essere ovunque la sua lode e la sua stima, benché ora sia in pace, perché, acquistandosi onore, l'ha degnamente onorato di guerra.
IV. Così, facendosi onore, ha onorato anche i suoi cari, e Narbona, e il valoroso re di cui fu al seguito, e Foix e colui che contribuì alla sua educazione; e nemmeno la giovinezza gli ha fatto commettere sciocchezze anzi, è assennato, attento, misurato, e per tutto ciò è temuto da tutti i suoi nemici, tanto che solo la sua fama ha su di loro effetto peggior di una guerra.
V. Da Dio gli proviene il suo buon comportamento, e perciò lo prego, gli consiglio e gli dico che gli nutra la devozione che si deve ad un signore, con umiltà e con timore di commettere vili azioni, e lui lo potenzierà, in tutte le sue qualità, se si fortificherà contro vili tentazioni: così vince l'uomo la guerra spirituale!
VI. Prego il signor messer Amalrico di accrescere il suo pregio, così bene avviato, in tutte le circostanze, così come in guerra.