Il venticinquesimo vers di messer Guiraut Riquier, fatto nell'anno 1290, d'aprile.
I. I cristiani son così chiamati da Gesù Cristo, il figlio di Dio; egli venne infatti a mostrar la via della salvezza, giacché l'uomo non si poteva salvare finché lui non fece opera di giustizia e di verità, e comandò pace, lealtà ed amore e carità e misericordia e reciproco sostegno, umiltà e fede con cui sono purificati, grazie alla speranza, i peccatori.
II. Ma i peccatori, invece, son tanto lontani da purificarsi, che appena fa paura a qualcuno la frode, né si conosce più misura e buon senso, né giustizia, né pace, né si tende più al bene; anzi, tanto è ciascuno prono al peccato, che a mala pena avverte il suo danno, o lo vede, o lo distingue, né conosce verità, pietà e cortesia, che, anzi, i più si lasciano vincere dalla potenza o dal proprio volere.
III. Appena val qualcosa potere senza volontà, ed a volere vien meno potere ogni momento, ché appena ci si sforza di essere più volenterosi, e la debolezza lega le mani alla volontà. Dunque ciascuno consideri quanto fa per amor di Dio a questo mondo, e quanto gli prema salvarsi, e quanto gli spetti il nome di Cristo, che nacque e morì per coloro che lo amano perfettamente.
IV. Più sono gli amati che non chi ama Dio, e pare, siccome grande è la sua sopportazione, che non ci punisce secondo le nostre colpe, che così sia giusto, e invece soffre per amore; ma noi equivochiamo su questa sopportazione (pensando sia dovuta o eterna) e non ci decidiamo a tagliare i ponti con la nostra follia, che pure conosciamo, e neppure ci frena la paura del giorno del giudizio.
V. Cristo, figlio di Dio, da cui saremo giudicati, che per salvare il popolo che si perdeva nascesti dal seno della vergine Maria, e andasti incontro a dura morte per amore, e poi, risorto, consolasti per amore i tuoi discepoli, Signore, dacci tale saggezza, cosicché nella via vera, grazie alla penitenza dei nostri giorni, moriamo in tua lode.
VI. Non ci può essere vera pace senza amore, perché da amore viene lealtà, conoscenza e giustizia, pace e perdono delle offese, ma l'amore puro, su questa terra, non esiste.
VII. Alla Vergine, degna madre d'amore, di cui ho fatto Bel Deport, se le aggrada, mi raccomando, che guardi con indulgenza ai miei peccati e, per carità, preghi per me il salvatore.
VIII. Madre di Cristo, aiutaci con le tue preghiere, se vuoi, davanti a lui, perché ci guidi nel suo amore.