Il ventiquattresimo vers di messer Guiraut Riquier, nell'anno 1288, di novembre.
I. Verità ha perso terreno e menzogna l'ha guadagnato; lealtà è bandita e falsità ben accetta, ché la volontà di ciascuno detta legge, facendo leva sulla forza che si ha; così ingiustizia ha tanto preso campo, che nessuno più si cura del giusto e a nulla valgono le prediche.
II. Molto si predica la santa fede, ma pochi la mettono in pratica; tanto è diffuso il gusto del vivere mondano che uno, per veder soddisfatta la propria voglia, non guarda in faccia a diritti o doveri, e tanto è avido ed insaziabile l'uomo, e mai ne ha abbastanza, da non capire più ragione.
III. E credo che Dio si addolori che amore più non ci assiste e che non ci sia modo di trovar misericordia; perciò pace ci ha lasciato, perché non ce n'è uno che la ricerchi, per cui il mondo è destinato alla rovina; così Dio, pura saggezza, pura bontà, non vuol certo rimanere in luoghi dove regnino loschi affari e contese.
IV. Ma se pace fosse cercata, almeno quanto è guerra affermata, orgoglio non avrebbe cacciato del tutto misericordia, che il mondo ha totalmente scordata, tanto che amore non trova spazio vitale e senno non vale a niente, dal momento che orgoglio e frode malefici, tolgono il lume dagli occhi (lett. udire e vedere) a tutti ogni momento.
V. Gesù Cristo ci ha mostrata via che è guida alla vera gioia, ma tanto poco è frequentata che poco è battuta, perché molto difficile è mantenerla, infatti né ben ci si mangia né ben ci si dorme, anzi ci si vive estraniati dalle cose mondane, che si devono temere a morte perché ci portano comunque a finir male.
VI. Il mondo non dà facoltà di fare il bene, anzi fa gustare il male, e chi più l'ha in amore, meno può far del bene: tanto è il male allettante!
VII. Santo padre, Dio glorioso, signore, dateci tanta accortezza da odiare il mondo per amor vostro.