I. A me succede come al bimbetto, che si contempla il viso nello specchio, e non smette di toccarlo e di dargli tanti colpi fino a che lo specchio si rompe per la sua stoltezza, ed egli comincia quindi a piangere la propria perdita: allo stesso modo mi aveva reso felice un viso affabile, che ora i maldicenti hanno da me allontanato per la loro falsa villania.
II. E per questo ho ricevuto gran dispiacere e temo di perdere il suo amore, e ciò mi fa cantare di desiderio; perché la bella mi ha tanto vinto e incatenato che a causa dei miei occhi temo di perdere la vita come Narciso, che vide la sua immagine riflessa nel pozzo chiaro e l'amò con tutta l'anima e in tal modo morì per il folle amore.
III. Davvero sarei desideroso del suo perdono, perché i falsi maldicenti l'hanno allontanata da me: che Dio li maledica, poiché se non fosse stato per questi malvagi da lei avrei grande gioia e gran piacere. Ricordatevi, bella, dell'ora dolce e grata che mi fece baciare il vostro bel volto: questo mi tiene felice nella speranza che il nostro amore abbia un lieto fine.
IV. Canzone mia, te ne andrai dalla bella: dille che sono qui senza gioia, se un po' di letizia non viene a rallegrarmi.