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Italiano
Francesca Gambino

I. In una tale ho messo il mio cuore e il mio pensiero, che mi fa sembiante orgoglioso e selvaggio, ma sbaglia, perché io le ho reso omaggio e tutti i miei desideri sono riposti in lei, e non sarà gentile da parte sua volermi allontanare così dal suo bel corpo perfetto, onorato e amabile, al quale io sono a tal punto prosternato da non sapere in fede mia chi ami di più, la mia donna o me stesso.

II. A lei mi sottometto e non mi rivolgo verso altra, e non concepisco signoria se non la sua, che mi tiene come suo ostaggio. Sarebbe giusto ch'ella degnasse ascoltarmi e solamente di questo ella dovrebbe onorarmi, di amabilità e di cortesia; quando le sono innanzi e le imploro pietà, io vedo allora tutto il mio conforto con i miei occhi.

III. So bene che Amore mi ha fatto giustamente scegliere la più nobile che mai fu di alcun lignaggio, e avvenente e gaia e di buone maniere, e tutti i giorni vedo crescere il suo valore. Secondo me non ha uguali o pari, eppure non me ne posso dire contento; ma, qualsiasi cosa mi faccia, a lei mi dono e mi consacro, che in alcun modo mi allontanerà da sé.

IV. Ben mi deve la mia dama, se le piace, tenere al suo servizio, e deve lasciare una buona parte del suo atteggiamento tracotante verso di me, cui mai fece buon viso. Dio, perché lo fa? Non mi dovrebbe mai capitare! Forse lo fa perché mi vuole mettere alla prova e sapere se io sono leale o manco nell'amore verso di lei; eppure non accetterei di essere al posto di un re, se non avessi il suo amore e la possibilità di farle la corte.

V. Per ciò ne fui preso, perché la mia dama, in cui si trova ogni buon costume, si fa apprezzare da tutti, e ogni sua azione è piacevole e saggia, e ne fa innalzare e rinverdire Giovinezza; non le si potrebbe rimproverare nulla, solo che fosse compassionevole. Che colui che creò il suo corpo gentile nella sua legge, mi conceda di gioire di lei nella camera dove ebbi gioia.

VI. Dama, in voi si trova una tale perfezione, che non c'è nulla che si possa migliorare, per cui mi sono messo a vostra mercé: quando vi piacerà, ricordatevi di me.

 

 

 

 

 

 

 

 

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