I. Si vive soltanto quando si vive in gioia, poiché il vivere altrimenti non si deve chiamare vita; e perciò io mi sforzo di vivere e di comportarmi lietamente, per servire più premurosamente colei che io amo, poiché un uomo che vive afflitto non può fare con sincerità azioni buone e gradite. Sarà quindi una grazia se la più piacente mi fa vivere gioioso, poiché non considero vita altro [modo di vivere].
II. Tanto penso a lei, e tanto l’amo di cuore, che temo che notte e giorno non mi bastino a pensarla, poiché non ha pari in bellezza e in virtù. Per questo le donne più pregiate debbono cedere a lei, poiché essa, gentile e perfetta, è guida nel guidare rettamente le valenti in pregio, come la stella polare e l’ago calamitato guidano le navi in mare.
III. E poiché la ferma stella lucente guida le navi che vanno perigliose per il mare, ben dovrebbe colei, che le somiglia, guidare me, che per lei sono nel mare così profondamente sperduto, abbattuto e turbato, che vi morirò e vi perirò prima che io ne esca, se lei non mi soccorre, poiché non trovo, per uscire, riva né porto, guado né ponte né ricovero.
IV. Dura pietà e un’indulgenza che troppo tarda mi fanno morire per soverchio desiderio, poiché io non posso vivere (oppure durare in vita) senza la gioia che le chiedo onorandola e amandola con tali tormenti che mille volte al giorno vorrei essere morto, tanto mi strazia il dardo d’amore da cui sono ferito al cuore; cosicché la morte è conveniente (oppure è meglio) per me, poiché ella (ossia la donna amata) non è ferita al pari di me.
V. Ohimè! Donde, le viene la voglia di martoriarmi, dal momento che ella non mi può trovare in nessuna colpa, e io, per quanto male ella mi sappia dire e fare, non posso distogliermi dall’amarla? E allora a che le giova dire o farmi del male? Infatti io le sono così fedele, devoto e obbligato, che l’anima mi sarà partita dal corpo prima che io mi allontani da lei, tanto l’amo di perfetto amore.
VI. Donna Agradiva, radice di pregio, sono tutto vostro di cuore e di corpo, nei fatti e nelle parole, poiché siete la più virtuosa, la più pura e piacente, la più soave e la migliore [di tutte].
VII. In nome di Dio, abbiate pietà di me, donna amata, perché in voi è la mia morte e la mia vita.