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Italiano
Marco Boni

I. «Due dame amano due cavalieri, amico Bertrando, ma non punto con la medesima volontà (ossia non chiedendo [ai loro innamorati] la medesima cosa): poiché l’una domanda all’uno di distinguersi per mezzo delle armi tanto quanto può, in vista dell’amore che si attende da lei, e l’altra ordina all’altro che, se vuole che ella l’ami, non vi pensi per nulla. Decidete ora quale [delle due] vuol più bene al suo [innamorato]».
 
II. «Più ama il suo innamorato colei — questa è la pura verità, Sordello — che desidera che egli sia lodato per le armi, poiché in altro modo non può conquistare grande onore, poiché colei che lo desidera vile e codardo desidera la sua onta e il suo avvilimento; cosicché l’amante manca molto (ossia commette una grave mancanza) se crede a lei, dal momento che ne viene il pubblico disonore di ambedue».
 
III. «Ama di più il suo amante, messer Bertrando, colei a cui piace che egli sia sano e salvo, e lo dimostro, di colei che lo vuole ardito per sua disgrazia; infatti, se gli fa perdere l’occhio o il pugno (ossia la mano) combattendo, difficilmente glielo renderà poi baciando[lo] e giacendo [con lui]. Quindi l’ama di più colei che lo conserva sano e salvo di quella che lo vuole rovinato (ossia mutilato, storpiato), poiché ciò accade facilmente».
 
IV. «Tanto quanto, secondo il giudizio di coloro che giudicano rettamente, l’onore vale più dell’onta, io vi faccio sapere, messer Sordello, che ama meglio colei che comanda al suo [innamorato] di rendersi illustre nel pregio delle armi; infatti l’altra mostra di desiderare al suo amante ogni vergogna, perché disonorato è colui che rinuncia alle armi, e disonorata colei che lo tiene tra le sue braccia».
 
V. «Tanto quanto la vita e la gioia valgono di più della morte e del dolore, Bertrando, io vi dico in verità che ama meglio colei che ordina al suo [innamorato] di astenersi dai fatti d’arme, poiché in essi facilmente si muore; e colei che va cercando la morte del suo amante non mi sembra che l’ami tanto sinceramente come fa colei che lo vuole vivo presso di sé».
 
VI. «Sordello, io ho più ragione di voi, poiché nessuno deve temere una morte onorevole né amare una vita in cui possa trovare posto l’onta; perciò ama meglio cento volte la donna che vuole che il suo amante muoia onoratamente a causa delle armi, se ne muore, che quella che tiene a freno il suo e vuole che egli viva disonorato per sempre».
 
VII. «Bertrando, una dama che ama molto sinceramente non vuole la morte del suo fedele amante. Giudichi chi di noi due difende la causa migliore donna Rambalda, nella quale sono, senza [alcun] male, tutti i beni (ossia tutte le virtù)».
 
VIII. «Io voglio che Contessina prenda parte al giudizio, amico Sordello, insieme a colei che ha alto merito; poiché io so certamente (ossia sono sicuro) che esse diranno che io difendo meglio ciò che conviene a un amante».

 

 

 

 

 

 

 

 

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