I. Solo che io abbia sempre confidenza nell’arma del sirventese (oppure continui a maneggiare abilmente l’arma del s.), io vincerò (oppure butterò a terra) quel perfetto galantuomo che viene considerato un uomo ben educato, nobile (o anche buono, mite) e umile nella miseria, folle, gaio e cortese con le donne, quando le trova così folli come egli è. Tanto l’amano di buon cuore, che io sospiro, e penso dove si dirigerà il meschino e in quale paese, qualora gli manchi messer Barral; ed egli se lo aspetta, per quanto gli pesi. Non pensi ormai punto a ritornare nella nostra corte.
II. Egli si crede molto abile e saggio; tuttavia la sua saggezza è tale, che il conte di Provenza, con suo torto, l’ha allontanato da sé, e l’altro conte (ossia quello di Tolosa) non lo vuole, poiché sa chi e quale egli è, e si dice che il Tempio e l’Ospedale (ossia gli ordini dei Templari e degli Ospitalieri) lo respingano, poiché tra di loro non vi è posto per un uomo vile e sleale. Ben mi meraviglio come lo possa trattenere presso di sé messer Barral, giacché egli non è capace di alcuna cosa a vantaggio di prode signore (ossia non può essere di alcuna utilità a un signore valoroso), poiché ha il corpo grande e lungo e il cuore piccolo e falso.
III. Ora vedremo comparire il vile presentuoso, miscredente nei riguardi di Dio e falso verso il suo signore. Oramai che viene la pace e la gaia stagione di primavera, si dovrebbe mostrare con una ghirlanda di fiori; ma fintantoché vi fu guerra, essa gli fece una paura così grande che i suoi maggiori nemici non lo videro in armi. E una donna che dia il suo amore a un tale cavaliere, vale tanto, riguardo al pregio, quanto lui nel valore (ossia non ha alcun pregio, così come Peire è del tutto privo di valore).
IV. Ora lo vedremo comparire, imbellettato, acconciato con ricercatezza (oppure agghindato), camminando sulla punta dei piedi, appoggiandosi sul bastone per innalzarsi (?), e, cingendo [alla vita] e rimirando il suo gran corpo sgraziato, portar camicie ricamate a oro che la moglie cuce tutto l’anno, cosa per cui rimane povera (ossia è ridotta alla miseria), tanto che i figlioletti piangono [per questo]. Ora l’ho toccato sul vivo, poiché egli sa che io cantando dico la verità a proposito delle sue malvagità; egli, che non tiene in alcun conto la vergogna, tanto è svergognato, quest’uomo falso, convinto di tradimento.
V. So che egli farà mostra, quantunque lo riduca agli estremi, di non tenere in alcun conto il male che mi ode dire [di lui]. Egli non ne farà conto: questo io credo, secondo la mia opinione, poiché è di tale pensiero che non teme di sbagliare in alcuna cosa, neppure quando rinnega Gesù Cristo, infrange i giuramenti, disonora le donne e avvilisce se stesso... Ora vi ho detto come vive e di che cosa sia capace.