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Italiano
Alberto del Monte

I. « Usignuolo, tu andrai da parte mia a visitare la mia donna nella sua dimora, e dille la mia condizione ed ella ti dica della sua la verità, e [mi] faccia qui sapere del suo stare, ma di me si ricordi in modo da non trattenerti là con sé a nessun patto.
 
II. sicché tu non torni presto a riferirmi il suo stato e il suo comportamento, poiché io non ho parente né fratello di cui tanto desideri saperlo ». Ora se ne va gaiamente l’uccello dritto là dov’ella soggiorna, con ardimento, senza timore, finché ne trova il contrassegno.
 
III. Quando l’uccellino di buona natura vide apparire la sua bellezza, cominciò a cantare un dolce canto, come suol fare al crepuscolo; poi tace, che non canta, ma s’ingegna come dirle senza sgomento ciò ch’ella si degni d’ascoltare.
 
IV. « Colui che è di voi amatore verace, volle che io in vostra balia qui venissi a cantare perché vi fosse di gradimento. E saprò, quando avrò visto il vostro contrassegno, che cosa gli dirò. Se so qualcosa per cui egli là speri,
 
V. e se gli riferisco di che si rallegri, ne dovete avere gran gioia, perché mai nacque di madre uomo che possa volervi tanto bene. Io me n’andrò e mi muoverò con gioia, ove che vada... Non [lo] farò, perché non ho ancora detto qual decisione prenderne.
 
VI. Di questo mi farò difensore: chi ha in amore la propria speranza, non dovrebbe indugiare, fin quando l’amore ne ha la possibilità; che presto il candore perde la sua freschezza come il fiore sull’albero; e val di più chi agisce prima che altri a ciò la costringa ».
 
VII. Ben è andato dritto l’uccello là dove lo inviai, ed essa mi manda un messaggio avuto riguardo a ciò che [le] ha detto di me: « Mi piacciono molto, sappiatelo, le vostre parole; e udite, per riferirglie[lo], quel che mi preme.
 
VIII. Assai m’è crudele che il mio amico s’è allontanato, perché non conobbi mai gioia amorosa di nessun genere che tanto mi fosse grata; troppo brusco fu il distacco, ma se io fossi sicura, gli avrei molto maggior benevolenza: per questo ne ho pena.
 
IX. Perché l’amo tanto di buon cuore che sempre, se m’oblio, ho con lui per iscorta gioco e gioia e letizia e riso; e nessuno sa il conforto che dolcemente sento mentre che giace nelle mie braccia, fin quando svanisce.
 
X. Sempre mi fu gradito, dacché lo vidi e prima che lo vedessi, e non voglio averne conquistato un altro di più nobile lignaggio; la mia decisione è ben presa; non mi può far danno vento né ghiaccio né estate né caldo né freddo.
 
XI. Il sincero amore è come l’oro buono, quando è veramente puro, che s’affina in valore se lo si tratta bene; e crediate che l’amore migliora di giorno in giorno; migliorato e amato è quegli cui si promette gioia.
 
XII. Dolce uccello, quando verrà il mattino, andrete da parte mia alla sua dimora, e ditegli in chiaro linguaggio in qual modo gli son fedele ». N’è rapido tornato, molto ammaestrato, eloquente per la felice ventura.

 

 

 

 

 

 

 

 

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