I. Ben mi piace e conviene che ci si dedichi a cantare con parole serrate e chiuse, sicché non si esiti già a rispettarle.
II. Cade d’alto in basso chi non sa vivere con misura; e ben vi fallisce chi salta tanto in là da non poter all’uopo tornare indietro.
III. È ben folle ogni cristiano che si vuol troppo caricare e solleva tal peso sulla bocca da non poterlo portare correndo.
IV. Perché io so e sento sicuramente, e vi voglio interamente biasimare, che un uomo vale molto meno per un contegno eccessivo e si ritiene più vile la sua condizione.
V. Amo un orto chiuso e munito, sicché non mi si possa nulla rubarne, più che cento giardini su monti piani: che altri li tenga e io li guardi.
VI. È vero quel proverbio che udii riferire degli antichi: il ricco col ricco, e l’uomo mendico...: ciascuno trova il suo compagno dello stesso sembiante.
VII. Mi allontano da tutto quanto son solito amare e abbandono ciò che ho amato, ché io non amo nessuna né altri [ama] me e intendo del tutto allontanarmi da amore.
VIII. Perché nel tempo addietro ho troppo amato e me ne voglio subito distogliere; non avrà gratitudine chi m’ha amato e voleva amarmi.
IX. Perché io ho un cuore e un piacere e un desiderio e un pensiero e un amico da cui riparo e a cui voglio consegnarmi.
X. Se me ne nasce male per lo stesso mio senno, penso di rendere folle la mia vita; dopo la mia morte non mi si faccia torto di ciò ch’io debbo dimenticare.
XI. Sarebbe per me possibile prendere o ottenere da molte parti; impetuoso e lampante è il mio desiderio verso la mia amica che più amo.
XII. ..............amore di lontano, così gran bisogno che ho di possedere e di dare.