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Italiano
Alberto del Monte

I. Mi piace che chi ha buono il suo senno, lo mostri in una buona corte, perché l’un bene avanza con l’altro e un nobile modo d’agire [una volta] conosciuto, là dove più è celebrato, val più che all’inizio.
 
II. Dunque io che venni di recente devo così rivelare e mostrare con squisitezza il sapere che me n’è cresciuto, perché a chi va verso un dolce luogo facilmente gliene nasce grande allegrezza.
 
III. Perché attendo un dolce dono da questo conte di Barcellona, che faccia prò a me e a lui onore; e, se non è maestro di liberalità, credo che nella sua corte, dove sono venuto, v’è fame e indigenza vera.
 
IV. Di barone mi piace che abbia pudico pensare; chi canta in romanzo sa ciò: prima che se ne levi maggior fama, una tale condizione [benché] molto nota non è grande se non in apparenza.
 
V. Ora vi occorre far forza, e non lentamente, contro la gioventù; perché un’avversità vi sovrasta di qua dove splende il sole, in cui sarete danneggiato, se non viene un accordo dalla Francia.
 
VI. Perché avete là guerra e contesa con un valente giovinetto che così ferisce della sua lancia da non aver paura né timore di quegli Inglesi caudati né dei vostri sternuti.
 
VII. Là s’è arrestata la canzone dove le spade sugli scudi prenderanno vendetta del misfatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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