I. Ora possiamo vedere tutti cosa succede a colui che racchiude in sé inganno e frode — che non si devono sostenere — poiché così decade senza fallo chi pensa di provvedersi con l’inganno, dato che sempre ho udito dire che esso resta a quello che lo mette in atto per primo.
II. Tradimento si mostra, ché il traditore stesso lo palesa, tanto (il tradimento) lo segue veramente alla traccia che non gli dà tregua in nessun luogo, né (il traditore) trova riparo; e il malvagio non può fuggire perché, per quanto cerchi di ritardare, deve venire a decadenza.
III. Chiunque si dispiaccia del fatto che io riprendo duramente ogni tradimento, e chiunque lo ascolta, si fa giudicare per sleale, e credo che sia della stirpe del mal frutto che sa tradire con inganno e con menzogna, e mutare l’amore in disamore.
IV. Io non voglio proprio far sapere per chi faccio questo discorso; mi può facilmente capire chi mi ode, ché non voglio dire altro, dato che quello che fece l’offesa Dio e il mondo l’hanno in odio; non mi interessa chiarire altro, ché anche gli sciocchi ne hanno conoscenza.
V. Appena mi può trovar posto nel cuore il gaudio che mi rallegra, perché la falsa volontà malvagia, che pensava di danneggiare colui che ha pregio e valore, Dio l’ha fatta volgere dall’alto in basso e la malvagità scoprire, per cui ne sarà maggiormente in dispregio.
VI. Traditore non mi può far piacere, né niente che mi possa abbellire, né quelli ai quali ne odo dir bene, poiché appaiono della (stessa) semenza.
VII. Sirventese, senza timore fai sapere al valente Guglielmo di Lodève che mi fa rallegrare, poiché il suo valore brilla.