I. Fino amore a cui mi sono dato e la dolce stagione amorosa, ciascuno di questi mi dà motivo di essere innamorato; per cui è giusto che con il loro ausilio faccia sapere cantando quanto sono sottomesso al loro comando.
II. Perché so meglio sopportare in pace cosicché il mio volere non si distacca; ed è già ben evidente che non sia per altro se non perché amo e non sono amato; e non mi venga mai in aiuto colei per cui io canto se non non vado sempre migliorando nell’amare lei bene [e] senza inganno.
III. Per ciò vi prego che ne abbiate mercé perché non ebbi mai torto verso di voi; e se il diritto, che è tanto autorevole, non mi può valere, mi valga umiltà nei vostri confronti, signora, e mi venga in aiuto, poiché nessun diritto ha grande efficacia là dove la forza fa a suo piacimento.
IV. Così ho sigillato nel cuore il vostro gran pregio verace e buono per cui sono del tutto incapace di rivolgermi da un’altra parte, né voglio che mi venga in aiuto altra che voi, signora, per cui io canto e che amo e desidero e lusingo.