I. Buona ventura mi venga, poichè nel mio cuore ho una gioia così grande che io non so a che mi tenga. Donde m'è venuta questa gioia, non so, poichè amore nessun bene mi porta; ma io penso, senza dubbio, che la gioia mi viene di là, dove sta la dolce persona, nella quale ho la mia speranza.
II. Fino amore sovente m'insegna che ad andare verso lei mi provi; quando sono là, faccio il mio segno e mi sembra che il mio amore le dispiaccia. Così viene amore e va: ora ho gioia, ora ho dolore. Penso che difficilmente ne avrò vantaggio. Che m'importa se non ne ho vantaggio, dal momento che sempre ne ho onore?
III. Onore voglio, onore mi venga: chè, con l'onore, otterrò vantaggio. Ben mi sembra ch'io onore ritenga, se volgo l'animo a lei, che ha pregio vero. Volgere posso bene il mio animo là dove vorrò; ma che mi giova, poi ch'ella il suo amore mi nega? Così posso amare, se mi piace, la regina di Francia.