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Italiano
Ferruccio Blasi

I. Quando uno si comporta falsamente verso colui che l'onora e lo serve e l'ama sinceramente, senza tradimento, deve considerare ciò come cosa peggiore nei riguardi di lui che di un altro, se si vuoi dire il vero. Perchè? Perchè quello di cui uno più si fida, senza frode, può meglio ingannarlo che celui dal quale si sa che si deve salvaguardare.
 
II. Perchè io, egualmente, imputo ciò a male più alla [donna] falsa che non farei per cento altre, per la cattiva azione che mi fece, poichè io la servivo con fermo volere e con tutta la mia forza; perciò nessun uomo, se egli servisse un malvagio signore avaro, potrebbe servir tanto che potesse, al fine, ottenerne ricompensa.
 
III. Perchè io, senza verun indugio, mi separo dal suo amore, poichè non ne ho più voglia; e così amo una tale che, a parer mio, nessuno può conoscere migliore di lei per la sua nobiltà, nè con più cortesia, nè che sia di più conveniente condizione, e sappia meglio sorridere e amabilmente conversare.
 
IV. Nè credo affatto, secondo che mi pare, che alcuno conosca al mondo più bella creatura vivente, nè che più gentilmente sappia il pregio mantenere. E sì m'ha detto ch'io abbia buona speranza nel suo nobile amore e che l'ami senza inganno, sempre: chè, se ciò so ben fare, potrò presso di lei trovare buona clemenza.
 
V. E poichè le piace ch'io volga il mio pensiero alla sua bella persona, amorosa e piacente, m'ha tutto al suo piacere (a sua disposizione) tanto fermamente che nessun'altra al mondo mi può più tenere per sè: chè amore, che mi tiene e mi lega a lei, m'ha messo in tale vita che un giorno mi fa soffrire e un altro mi fa ridere e cantare.

 

 

 

 

 

 

 

 

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