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Longobardi, Monica. I vers del trovatore Guiraut Riquier. "Studi Mediolatini e Volgari", 29 (1982-1983), pp. 17-163.

248,063- Guiraut Riquier

Rubr.: la rubrica di R rende esplicito l'inserimento del planh nella serie dei vers; del resto, la numerazione progressiva suggeriva e silentio tale conclusione, essendo il planh collocato fra il terzo e il quinto vers.
Riquier si muove attraverso le stazioni di rito del planctus tradizionale (cfr. C. COHEN, Les éléments constitutifs de quelque planctus des X et XI siècles, « Cahiers de Civilisation Médiévale », I, 1958, pp. 83-86 e C. ASTON, The provençal Planh: I. The lament for a prince, « Mélanges de philologie romane dédiés à la mémoire de Jean Boutière », Liège, 1971, pp. 23-30) con proprietà e disinvoltura, ma soprattutto, per quanto dato di capire dalla stilizzazione del genere, con partecipazione (cfr. ANGLADE, p. 83 « la pièce... respire une profonde tristesse »). Quest'ultimo carattere risalta maggiormente se si confronta l'altro planh composto per la medesima occasione, la morte di Amalrico IV di Narbona, da Joan Estève de Béziers (AZAÏS, pp. 69-73), fìtto di domande retoriche e di disperazione di maniera.
 
1. Qui, come ai vv. 10 e 20, è presente la triplice aggettivazione, su cui cfr. GUIDA, p. 166.
 
6. Il titolo onorifico en assume la forma apostrofata n' davanti a vocale (cfr. PD, 140); errato, dunque, in PFAFF « vescont'En Amalric » (cfr. anche Leys, III, 71).
 
10. Pare che queste qualità abbiano avuto reale riscontro nei fatti, così come il rimpianto dei suoi sudditi (vv. 23-24) per cui cfr. ANGLADE, p. 84.
Per franc cfr. CROPP, p. 83 (fra gli « Epithètes de valeur ... féodale ») e GUIDA, p. 413 che illustra il curriculum semantico dell'aggettivo dal senso primitivo di etnico al senso sociale di ' libero ' e poi ancora ' nobile, cortese '.
 
I vv. 10-11 ricordano da vicino le Novas dell'anno precedente, in cui Riquier dà una serie di consigli sul modo di comportarsi del senhor, anche nei confronti della sua gente « Et am los seus de cor; Car gens es de tal for, Que, pus conois amor E bon cor de senhor Quel senher es servitz Et a son vol seguitz De que que vuella far. E si cuia forsar Braus senhers la sas iens, Tornan li lach las dens ». (PFAFF, p. 138, v. 322 ss.).
 
12. A proposito di naturals, cfr. Joan Esteve (AZAÏS, p. 71) « perque·n deu aver Tot Narbones ir e dol, jorn e ser, Quar perdut an lur senhor natural ». Il contesto, inoltre, arricchisce tale attributo di una sfumatura non indifferente, quella di ' originario di un paese, nativo di un luogo ' (RAYN. IV, 303), poiché si insiste molto sul profondo legame che unisce il visconte al suo popolo (cfr. anche v. 16 « que d'est lengage fos »).
 
16. per dreg dever - cfr. SW II, 194 « Nach Fug und Recht ».
Per l'equivalenza lengage = paes, originata da una più o meno lontana sineddoche, cfr. SW IV, 363 e PD, 224.
 
17-18.  Ancora in Novas, 283-4 (PFAFF, p. 137) « E poder li es datz Mas non tan com deuria »; questo parallelo è infatti una delle prove su cui ANGLADE fonda l'individuazione del personaggio, non nominato da Riquier, nel visconte Amalrico (pp. 67-9).
autoros - cfr. SW I, 105.
 
19. Si estes... fera - cfr. HENRICHSEN, p. 149.
 
23. R resona è riducibile, come variante grafica, a razona di C (cfr. RAYN. V, 52-53 rezonamen e rasonar).
Per qui = cui, cfr. I, 24 e VIII, 16; qui ha in particolare valore genetivale come in PELLEGRINI, p. 202 « lo coms cui sui chantaire ».
 
24. PFAFF legge quar contro la univoca testimonianza dei manoscritti. Inutile diventa il punto e virgola, sempre di PFAFF, a fine verso 23.
 
28. part - ' oltre, al di là ', cfr. CRESCINI, p. 427.
 
29. le faitz de Narbona - è un'espressione generica e pleonastica per indicare ' la realtà, l'ambiente ', cfr. anche estars, v. 30.
 
30. estars - oltre il valore astratto di « séjour » ha anche quello di « maison, demeure » (per entrambi cfr. PD, 176 e RAYN. III, 203 « las claus de lur estar de Bernitz ».
 
38. Il cong. gardetz di C continua la costruzione di prec que, presentandosi come difficilior rispetto a gardas di R che, persa di vista la reggenza (piuttosto lontana) si risolve per l'imperativo. PFAFF ha gardatz, senza spiegazione in apparato.
Per la resa grafica della affricata sorda tz con s, cfr. III, 51, nota.
 
44.  Per la questione relativa a an / ans, cfr. II, 35, nota.
 
46. chanti - la -i come desinenza della I pers. sing. dell'indicativo è caratteristica dell'aquitano-pirenaico, contro la forma cante della zona alverno-mediterranea (cfr. anche trobi V, 18) per cui si veda P. BEC, La langue occitane, Paris, 1973, p. 56; ALIBERT, p. 101; GUIDA, p. 323.

 

 

 

 

 

 

 

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