Mss.: F 99v-100v, G 107v²-108r¹-², I 176v², K 162r¹, d 280v¹-281r¹-² (1).
Nell’insieme la testimonianza dei quattro mss. è fortemente omogenea. La tradizione risale ad un archetipo, come dimostra a sufficienza la lacuna comune di due versi non consecutivi (48 e 50) che altera il senso e la struttura della quinta strofa. Al di sotto di questo archetipo, GIK sono congiunti da un’ipometria al v. 12 (car es vengutz per q’ara·us es vengutz F), e da un’altra al v. 54 (camors per qe amors F). In entrambi i casi la lezione ineccepibile di F era però facile da ristabilire per emendamento congetturale. F ha alcuni errori propri: passaill per plaza·il al v. 8; aucir per aucire al v. 7, sabors per sabor al v. 28, consir per cossire al v. 29, tutti contro la rima; voler per valer al v. 33; un’ipometria al v. 18 (perte per aperte) e un’altra al v. 49 (manca loc). L’unicità della testimonianza di IK è ovvia. L’assenza di un vero separativo tra F e GIK rende dubbio il valore di maggioranza stemmatica per le lezioni di FG contro IK; l’unico caso in cui dovrebbe valere una scelta meccanica è però quello del v. 4, perché negli altri casi valgono criteri interni.
La grafia è quella di K, dove la lezione di questo ms. non è rifiutata. L’apparato segue gli stessi criteri adottati per il testo precedente.
Nota:
(1) d, descriptus di K, merita un confronto, fuori dall’apparato, per la tipologia della copia. Errori di trascrizione: 28 sos ] ses, sabor ] saber; 30 sos ] ses; 34 entendedor ] entedor; 42 per tot ] per tost. Resa fonetica: 14 puosca ] posca. Due incertezze in corrispondenza di a capo di K: 14 ac/uoill ] ac uoill (con spazio marcato); 34 sof/rira ] sofr/frira. Nessun’ altra differenza rispetto a K. (↑) |