1. Planhen ploran: i due verbi formano spesso una coppia sinonimica (enfatica: ‘piangendo disperatamente’) a causa dell’allitterazione, cfr. APPEL, Prov. Chrest. 82. 3... planher ploran; nel nostro caso si tratta di gerundi concomitanti, per cui si veda O. SCHULTZ, «Zeitschrift für romanische Philologie» XVI p. 515.
3. fenisc mon chan: si confronti l’esordio del planh di Bertran de Born per il ‘re giovane’, ed. APPEL, XVII, vv. 1-2 Mon chan fenisc ab dol et ab maltraire / per totz temps mais e·l tenh per remasut. Questo tipo di esordio si oppone direttamente a quello in cui, ugualmente alludendo all’enunciazione, il poeta, gioioso per qualche ragione (in genere è la bella stagione la causa dicendi per eccellenza), annuncia di cominciare una canzone, cfr. ad esempio Bernart de Ventadorn, ed. APPEL, I, v. 1; XXIX, vv. 1-4; XXXIII, vv. 1-7; XLI, vv. 1-8 (si veda anche S. KANTOR, Quelques catégories de l’analyse du récit appliquées à la poésie des troubadours, «Lingua e stile» XIV (1979) pp. 49-79, p. 58). Per fenisc con dissimilazione i-í > e-í (anche in IV v. 52 e 54) cfr. APPEL, Lautlehre, par. 61 a.
7. Si noti il particolare tipo di connessione sintattica col verso seguente: de / que.
9. menat n’as: cfr. v. 32 e VI v. 48.
9-10. Per aver en poder cfr. SW VI p. 410 n. 4 «besitzen».
16. Per il motivo dell’uomo sepolto vivo cfr. gli esempi raccolti in SW VII p. 76 (rebondre) e LR IV p. 614 n. 41.
22-3. Cfr. II vv. 35-6 e la nota.
24. Si noti la ripresa da Bernart de Ventadorn, ed. APPEL, XLII, v. 8 lo cor de dezirer no·m fon. Cfr. anche Guilhem Augier Novella, ed. MÜLLER, III, vv. 39-40 Ves qual part tenrem, ni ves on / penrem part? Tot lo cor m’en fon.
27. dos e condugz: i due termini, qui uniti come in Guiraut de Bornelh, ed. KOLSEN, LXXI, v. 48, appartengono al vocabolario della generosità e carità, cfr. THIOLIER-MEJEAN, p. 68. condugz vale qui ‘ospitalità’; si noti che nella cobla precedente il poeta dice che la morte di Guglielmo di Lodève ha lasciato su questa terra solo ricchi avidi.
29. forfag: AZAÏS traduce «et pitié pour les offenses»; credo però che forfag significhi ‘colpevole, reo’, cfr. SW III p. 544 n. 4 forfach «schuldig», e gli esempi riportati.
30. mala mort: sul concetto della morte nel planh cfr. RONCAGLIA, Il dolore e la morte, in part. pp. 176-7. Si noti in mort l’uscita irregolarmente asigmatica (gli editori ristabiliscono -z).
— pon: per l’uso metaforico di ‘ponte’ in francese antico cfr: TOBLER-LOMMATZSCH, VII col. 1408, 21. Per il provenzale si veda Gavaudan, ed. GUIDA, p. 404 nota 13.
31. aquest: scorretto per aquist.
33. malsaber. tutti gli editori stampano mal saber. AZAÏS interpreta «misérable savoir» (così anche LR V p. 123); mentre Levy SW V p. 71 n. 3 cita il passo e propone giustamente «Äusserung des Miss-vergnügens, Klage». Per miey cfr. CRESCINI, p. 85.
35. e: = en, cfr. CRESCINI, gloss. en.
37. que·l mon soste: cfr. IV vv. 66-7.
39. Tutti gli editori stampano apostol, secondo la corretta flessione.
40. e·l: è possibile anche leggere el ‘nel’.
42. tua: bisillabo. |