Notes - Anmerkungen - Notes - Notas - Notes - Note - Nòtas

Boni, Marco. Sordello, Le poesie. Nuova edizione critica con studio introduttivo, traduzioni, note e glossario. Bologna: Palmaverde, 1954.

437,011=076,007- Sordel

2. d’un voler: per un nel senso di «un medesimo» cfr. XV, v. 2 e la nota relativa.
 
8. volpilh: seguendo il LEVY, rec. al vol. del DE LOLLIS, in Zeitschr. f. rom. Phil., XXII, 1898, p. 257, accolgo nel testo la forma data da R. Il DE LOLLIS ha vulpig. - recresen: qui nel senso di « vile », « codardo » (S. W., VII, p. 123, 5).
 
12. entiers: nel senso di «unversehrt», per cui cfr. S. W., III, p. 69, 3.
 
19. lo·i: equivale a lo li: si ha cioè la sostituzione dell’avverbio di luogo al pronome personale di 3a pers., che ricorre anche nell’Ensenhamens (XLIII), v. 831. È probabilmente un tratto limosino: cfr. l’Introduzione, p. CLXXIX.
 
20. doncs: cfr. X, v. 24 e la nota.
 
21. deffait: desfait ha qui il senso di «mutilato», «storpiato», «rovinato»: cfr. gli esempi addotti dal L. R., III, p. 275; - car...s’ave: spiega deffait, a cui la proposizione va strettamente legata.
 
22. al laus dels...: per questa locuzione cfr. XI, v. 21 e la nota relativa. drechuriers: qui nei senso di «buoni giudici», o di «coloro che giudicano rettamente». Il L. R., V, p. 72 dà per drechurier sostantivo solo il senso di «juste».
 
24. tener: letteralm. «perseverare» (cfr. C. DE LOLLIS, Vita e poesie di Sordello, Halle, 1896, gloss.).
 
27. se recre: per se recrezer nel senso di «astenersi da...», «tenersi lontano da...», «rinunziare a...», cfr. S. W., VII, p. 123, 4; cfr. anche C. APPEL, Prov. Chrest., Leipzig, 1930, gloss.; J. COULET, Le troub. Guilhem Montanhagol, Toulouse, 1898, gloss.
 
34. sa: il solito aggettivo possessivo pleonastico: cfr. XII, v. 40.
 
39. per un cen: cfr. XVI, v. 13 e la nota relativa.
 
41. si·n muor: intendo: nel caso che egli muoia in tali combattimenti. II SALVERDA DE GRAVE traduce (Le troubadour Bertran d’Alamanon, Toulouse, 1902, p. 94): «s’il doit mourir».
 
42. vol viva: si ha la solita omissione del que: cfr. XVI, v. 26 e 42.
 
45. na Rambauda: probabilmente va identificata (cfr. O. SCHULTZ-GORA, Die Lebensverhältnisse der italianischen Trobadors, in Zeitschr. f. rom. Phil., VII,1883, p. 209) con quella Rambauda del Baus che è ricordata con altre dame, fra cui Guida di Rodez, da Bertran d’Alamanon nella sua imitazione del planh sordelliano in morte di Blacatz (v. 29: ed. SALVERDA DE GRAVE, ibid., p. 96), ed è nominata anche, come ha notato lo SCHULTZ-GORA, rec. al vol. del DE LOLLIS, in Zeitschr. f. rom. Phil., XXI, 1897, p. 255, nella canz. No·m puosc partir di Raimon de las Salas (v. 37: ed. A. MUSSAFIA, Del codice estense di rime provenzali, in Sitzungsber der Kais. Akad. d. Wiss. di Vienna, Phil.-hist. Klasse, LV, 1867, p. 440). Cfr. l’Introduzione, p. LXVII.
 
46. Contenso: nome personale, vezzeggiativo di Comtessa, usato come nome proprio. Il nome compare anche nel Carros di Raimbaut de Vaqueiras, v. 57 (ed. V. DE BARTHOLOMAEIS, Poesie prov. stor., Roma, 1931, I, p. 87; ed. F. A. UGOLINI, La poesia prov. e l'Italia, Modena, 1949, p. 52); e ricorre anche nel testamento di Beatrice, moglie di Raimondo Berengario IV, dell’anno 1263, nel quale si concede un assegno «filiae Contissonae de Medullione» (cfr. GUICHENON, Histoire généalogique de la royale maison de Savoie, Turin, 1778, IV, 1e partie, p. 263, ove la frase è tradotta «à la fille de Contesson de Meuillon» [ossia di Mévouillon]). Naturalmente, come già precisava il DE LOLLIS (ibid.,p. 286), la dama ricordata nella nostra tenzone è diversa da quella ricordata nella Treva (che era della famiglia Del Carretto, come è detto esplicitamente nel testo: E del Carret i ven na Comtessons...), oltre che, come è ovvio, da quella ricordata nel Carros. Sulla questione cfr., oltre alla nota del De Lollis già ricordata, V. CRESCINI, Rass. bibl. della letter. ital., IV, p. 210; SALVERDA DE GRAVE, ibid., p. 87; F. BERGERT, Die von den Trobadors genannten oder gefeierten Damen, Halle, 1913, p. 26; DE BARTHOLOMAEIS, ibid.; F. BLASI, Le poesie di Guilhem de la Tor, Genève-Firenze, 1934, p. 78.
 
49. segur: usato avverbialmente: «certamente»; ricorre anche nell’Ensenhamens (XLIII), v. 1004. Cfr. S. W., VII, p. 527, 5; APPEL, Prov. Chrest., gloss.

 

 

 

 

 

 

 

Institut d'Estudis Catalans. Carrer del Carme 47. 08001 Barcelona.
Telèfon +34 932 701 620. Fax +34 932 701 180. informacio@iec.cat - Informació legal

UAI