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Longobardi, Monica. I vers del trovatore Guiraut Riquier. "Studi Mediolatini e Volgari", 29 (1982-1983), pp. 17-163.

248,055- Guiraut Riquier

1. mentaugutz da mentaure: cfr. vers XIII « Per proar si pro privatz/m'es mos sabers mentaugutz/ ».
 
5. A conferma della lezione di C, cfr. vers XVIII 34 « vera via, vertatz e vera lutz » e l'epistola Qui conois et enten, molto affine ai vers religiosi: « Per el, qu'es vera lutz A nos e vera vida » (PFAFF, p. 116, vv. 453-4), inoltre G. Figueiras: « Selh qu'es lutz Del mon e vera vida » (RAYN. IV, 107). Per gli esempi corroboranti salutz come attributo di Dio, cfr. OROZ, p. 249, nota 5.
 
6 ss. l'iter della redenzione del genere umano, attraverso l'epos dell'incarnazione e morte di Gesù Cristo, si ritrova con maggior abbondanza di particolari nel sermone succitato vv. 140-177 e XXIV, 33-38.
 
8-10. Non vedo l'inconciliabilità dei due clichés, resorzer del vas e resorzer de mort, sollevata da OROZ e risolta a pro del primo (associando poi de mort ad estort, p. 249). Riconfermo la punteggiatura di Pfaff.
 
17. Quella che per OROZ è lezione ' recessiva ', es saubutz, rammentata soltanto in nota, per me è decisamente ' dominante '.
Un predicato è qui opportuno per stabilire un parallelismo con i versi precedenti (sogg. - avverbio - predicato: es volgutz / es saubutz), necessario come sostegno alla frase già ricca di avverbi; il concetto, inoltre, è confermato subito dal vers successivo, vv. 71-72: « Quar mals es / tant apres ». Un concetto sostanzialmente riducibile a questo è la facilità con cui si conosce il cammino che porta alla perdizione, cfr. XVIII, 41-42: « Amples camis... / leus per saber... / es selh de mort... ».
R e sauputz potrebbe essere una facile aplografia da es sauputz. PFAFF: « essaubutz », non chiarisce bene l'interpretazione della scelta di C, forse avverbiale; escluso è, però, che l'abbia interpretato come verbo: in tal caso avrebbe adottato una distinzione grafica.
 
18. Sull'espressione avverbiale en parven, cfr. OROZ p. 250, nota.
 
20-21. Sulla figura di Dio regolatore dei premi e delle pene secondo i meriti, cfr. vers VIII, 14-16 e nota corrispondente, soprattutto per i riferimenti ad altri passi.
 
23. denant detras: anche senza scomporre in: « So d'enant es mes detras » (OROZ, p. 251) l'espressione può corrispondere, così com'è, all'italiano ' sottosopra '.
Valido il riferimento di OROZ, all'inizio del vers XXIII « Vertat es atras tirada / e messonja enantida ...», tutto costruito sulle contraddizioni del ' mondo alla rovescia '.
 
24. em = 1ª pers. plur. del pres. indic. di esser accanto a sem ed esmes, cfr. PELLEGRINI, p. 245.
ras = < rasus da raire, usato qui naturalmente al plurale; cfr. XIII, 35 « ras del bon ort ».
 
25. La metafora del camin de mort, in forma ampliata ai vv. 22-28 del vers XIII, si trova in compagnia del pendant di rigore, il camin de vida, ai vv. 41-44 del vers XVIII, e solo quest'ultimo, in forma ampliata, al vers XXIII, vv. 37-45.
 
26. PFAFF « perill am », già giustamente in OROZ: « perillam » da perilhar.
 
27-28. Per questo comune concetto, cfr. XV, 4-6 « e fezes / totz los bes / que conoys ez enten » e XXII, 1-3.
 
35. brutz = fr. ' bruit ', PD, 55 « rumeur, renommée » cfr. XIII, 4 nota.
 
36-38. Breve frammento della lunga serie di valori che ormai « no son », posta agli incipit del III e VIII vers.
 
38-39. Concordo sostanzialmente con i valori dati da OROZ ai due pas equivoci: ' cammino ', (traslato ' condotta ') e pas = ' trapasso ' cfr. PD, 281 « eser al pas de la mort ».
 
41. acort - cfr. SW I, 17 « Entschluss, Willen, Meinung », cfr. anche la prima retroencha, vv. 21-22 (PFAFF, p. 80).
 
42. Il punto interrogativo posto da me a fine frase mi pare dar movimento al periodo, altrimenti privo di qualsiasi rilievo emotivo.
 
43-44. Collego aias recort al periodo successivo, diversamente da PFAFF, p. 55 e OROZ, p. 252, intendendolo come perifrasi corrispondente a recordar (che regge l'oggetto).
 
44-45. que trop as / estat el ort, come già PFAFF e OROZ. I due manoscritti presentano lezioni praticamente identiche: C el ort, R e(n) lort, dove el di C è il risultato dell'enclisi dell'articolo sulla preposizione: en + le = enl > el, cfr. PELLEGRINI, p. 159. Non rimane che fermarsi ad un: « en (el huerto), metáfora por ' en el mundo ' que convendría documentar » (OROZ, p. 253). L'altra soluzione prospettata da OROZ: en lort: « bruto y loco » (' nella lordura del peccato '?), pure più gratificante della prima, è esclusa dalla rima che esige in questa sede, una ' o ' aperta (cfr. vv. 10-11 mort-estort; vv. 25-26 port-deport; v. 27 tort v. 33 fort; v. 43 recort), mentre in lort (PD, 229: « lourd, bête ») sarebbe chiusa derivando da luridus. D'altronde, nel vers precedente, il XIII, dove si presenta la stessa rima -ort, si ha al v. 35: « e·ns ro, ros, ras del bon ort », anche qui usato metaforicamente. E questo, a parer mio, il confronto (per di più dello stesso Riquier), che anche OROZ cercava, senza trovarlo. Un memento mori, se così si intende, è anche al vers XIX, 21-23: « ez aquo non es sabers / quar mans ne fa trabucar / mortz en aquelh esperar » cfr. nota. Se invece viene interpretato come sprone ad abbandonare il mons cioè il segle ginhos, cfr. XIII, 11-14, 21; VIII, 17-24.
 
48. fach ab sen - si ricordi che Riquier crede nel libero arbitrio (cfr. PFAFF, LXXI, vv. 134-135, p. 109 « El donet franc albir De faire ben o mal ») e questo è un aggravante per la colpa.
 
49. interpreto con PFAFF mutz ... de ben, dove OROZ ha « mutz / quon avutz / yest; de ben ... fai, que no sias repres. ».
Mutz de benè una bellissima espressione, che trova riscontro in RAYN. IV, 296 « Tan mi ten de joi mut » di Guilhelm Ademar, a cui si aggiungano gli esempi di OROZ, p. 253, nota 44 ss., (e DANTE, Inferno, V, 28). L'interpretazione di OROZ spezza un sintagma molto naturale, fai que, per ricercarne uno ' a ritroso ', a mio parere molto più artificioso. Inoltre lascia mutz del v. 49 privo dell'opportuno complemento.
 
56. abras / pren- OROZ, p. 254, nota « Traduzco prendre a bras, que será forma análoga a prendre a merce ... » e riporta alcuni esempi biblici ed uno di Riquier, VIII, 29-30 « quar elh nos ten son bras tendut, / per gandir del mortal afan ». Preferisco l'idea della difesa, cfr. trad.
 
57. nostres - per il fenomeno metrico qui presente cfr. nota metrico-retorica.
 
58. PFAFF « non da pas / del sotz mes ... », come C ed R. OROZ « no·n dan pas; / del sotzmes ... nos defen ». Non so come PFAFF giustificasse il suo testo, dato che non dà traduzione. D'altronde concordo con OROZ nell'escludere che si tratti di un imperativo di dar, poiché, tal forma (da) compare dubitativamente nelle grammatiche (ANGLADE, Gramm. p. 280; PELLEGRINI, p. 249); inoltre qui la frase è negativa. Non mi sento, però, neppure nell'ordine di idee di correggere, come fa OROZ, direi delicatamente e con senso soddisfacente: « no los condenes » (anche se dan non è forma comune rispetto a damn). Mi fermo dunque provvisoriamente ad un d'a pas, cfr. RAYN. IV 440 « lentement, doucement », « Mas pus d'a pas m'auci » = ' Mais puisqu'elle m'occit lentement '. Non d'a passarebbe allora un'espressione litotica per ' al più presto '. Concordo inoltre con OROZ nel collegare nos defen del v. 63 con del sotzmes (tutta una parola, non come PFAFF sotz mes) cfr. trad.
 
62. totz bes (ben C, PFAFF) fazen R — Riquier è convinto dell'importanza delle opere buone nel concorso alla salvezza, cfr. vers V, 24 « sol que·l vuellan, ben fazen, obezir »; XX, 47, XXII, 39.
 
66-70. ANGLADE, p. 294, nota 3 « Il semble que ces vers fassent allusion à la mort de Belh Deport ». In effetti, già dalla canso XXIII (1282) si possono cogliere allusioni alla metamorfosi di Belh Deport nella dona celeste, mentre nel vers precedente si parla di un pianto del poeta su Belh Deport (v. 41). Nella canso successiva, la XXIV (1284) dice che « per paor de mort » si attacca sempre più a lei che « no cessa·l perdos »; nel vers seguente, il XVIII (1285) si colgono contemporaneamente le due fasi di trasformazione, cfr. vv. 45-6 dove al mancare di un Belh Deport terreno subentra un altro che solo dalla canso XXV (1285) comincia a chiamare verges e finalmente al vers XXIV (1290) si dà quasi la soluzione di questo ' indovinello ' ai vv. 45-6: « A la Verge, digna maire d'amor / de qu'ieu ai fag Bel Deport ...».

 

 

 

 

 

 

 

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