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Longobardi, Monica. I vers del trovatore Guiraut Riquier. "Studi Mediolatini e Volgari", 29 (1982-1983), pp. 17-163.

248,052- Guiraut Riquier

2. voutz - cfr. BARTSCH-KOSCHWITZ, p. 661 da volvre rifl. « se changer » e quindi ' cambiato ', ' irriconoscibile '.
enchantatz: per il senso di ' avvilito ', ' piegato ', cfr. SW II, 427.
 
8-9. dreitz e tortz è una delle coppie antitetiche più frequenti in Riquier, cfr. anche vv. 23-25, XVIII, 5-6; XX, 23 e 25; XXI, 24-25; XXIII, 7-8.
 
12-13. Cfr. IX, 29-30: « Un temps volc Dieus yssausar / crestïas ... ».
 
15. par quar - per l'uso di quar per que cfr. PELLEGRINI, p. 300 e SCHULTZ-GORA, parr. 190 ss. (le « que-Satz »).
aver ha valore di sostantivo: ' avidità di beni ' come in XVIII, 14; tale uso sostantivato del verbo evita la completa identità con aver del verso successivo, scongiurando il vizio chiamato mot tornat a beneficio dei motz equivocz.
 
19. apoder, apoderar - cfr. SW I, 72 « jemand in Besitz von etwas setzen »; su questo valore riposa l'interpretazione di RAYN. III, 176: « Tant que un n'a pouvoir, que raison lui révèle quand nous devrions ressusciter », vedendo realizzato nel verso 20 il potere di cui uno è messo a parte. Interpreto, invece, apoderar in assoluto come ' render fòrte ', e per quan + condizionale col valore ipotetico di si, rimando a HENRICHSEN, p. 43 e p. 70: « De même que la conjonction hypothétique si a quelquefois une valeur temporelle, il arrive que la conjonction temporelle can exprime l'hypothèse ». Anche qui lo scarto fra poder del v. 18 e apoder del v. 19 si evidenzia se si osserva il valore concreto di poder ' patrimonio, ricchezza ', come risulta anche da BERTOLUCCI P., p. 88 nota al v. 328.
 
24. s'esperdre de: PD, 171: « désister de? ». Il congiuntivo è richiamato dal sovrapporsi alla reggente Qu'om degra della formula corrispondente ops agra que. Per il que posposto cfr. anche III, 68, VIII, 59 e XXVI, 36.
Per l'uso indistinto di al e als all'obliquo, cfr. CRESCINI, p. 352.
 
26. dezissir - SW II, 220, cita un altro passo di Riquier « E no·l cal de negun Dels milhors dezichir » Guir. Riq. 83, 187 e questo, che definisce « Unverständlich ». Questi due passi sono, a mio parere, molto omogenei: in entrambi i casi ci si discosta da un modello positivo.
 
27. cofes - ha qui il senso di ' rassegnato ', mentre al v. 30 ha quello di ' confesso ', così da realizzare l'aequivocatio.
 
28. s'azirar - cfr. BARTSCH-KOSCHWITZ, p. 475 « se fâcher de » a metà fra ' adirarsi ' e ' affliggersi '.
 
34. PFAFF, p. 61 rifiuta C ed R e sostituisce alla lezione concorde troba una sua correzione: trop a, senza, a mio parere, una reale necessità, cfr. infatti v. 49.
desfaitz, cfr. RAYN. III, 275 « détruire, perdre », e BONI, p. 111, nota a XVIII, 21.
 
36. Sul de strumentale cfr. MEYER-LÜBKE, III, 463; la tensione, svolta sul piano del senso col. v. 35 de pes (cfr. PD, 292: « Considérable, important »), realizza una differenziazione anche a livello di timbro, dovuta alla diversità della vocale etimologica; tali rime son definite utrissonans dai trattati, cfr. nota metrico-retorica.
 
38-9. Intendo il secondo dei due clames con il significato specifico della costruzione se clamar de ' querelarsi ', per cui cfr. CRESCINI, p. 368 e PD, 78. In maniera inversa deve aver inteso PFAFF i due clames equivoci, ponendo virgola dopo de nos. Per il tipo di periodo ipotetico, cfr. HENRICHSEN, pp. 125-131.
 
41. saitz de Dieu - non è escluso che l'immagine, oltre che ricercata per il gioco fonico (saitz-assaitz), sia suggerita dal ricordo di testi sacri, cfr. RAYN. V, 161 « Que hom sazie de la pastura de la paraula de Dieu (Trad. de Bède fol. 53); cfr. anche XIII, 33 « nos pascr'ab patz... ».
 
42. assaitz - PD, 29 « épreuve ».
 
47. Per se prendre patz ' ritenersi contento, soddisfatto ', cfr. SW VI, 145, dove cita « Prov. Ined. S. 276 v. 20 Gloss. ' sich befriedig erklären ' ». PFAFF interpreta diversamente ponendo virgola dopo traitz.
 
49. troba fraitz, espressione simile al v. 34. Fraitzvale « très mauvais » come in PD, 197.
 
50. PFAFF, p. 61 « relenquitz », dove entrambi i manoscritti hanno relinquitz.
 
54-55. PFAFF, p. 61 accetta nos di R senza notare in apparato la lezione di C; tale scelta, inoltre, non pare che dia un senso accettabile al testo.
Per forfaire nel senso di « outrager, offenser, déshonorer », cfr. RAYN. IIII, 274.
 
57. mals traitz: cfr. maltrach, PD, 234 « peine, effort; travail »; C conserva distinti e perciò declinati i due componenti della parola.
Queste allusioni vengono associate da ANGLADE, pp. 183-5, all’ argomento della poesia morale, scritta nel 1281 ad un amico in difficoltà finanziarie.

 

 

 

 

 

 

 

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