Notes - Anmerkungen - Notes - Notas - Notes - Note - Nòtas

Longobardi, Monica. I vers del trovatore Guiraut Riquier. "Studi Mediolatini e Volgari", 29 (1982-1983), pp. 17-163.

248,045- Guiraut Riquier

2. belhs digz e plazens sos: è il binomio inscindibile della produzione trobadorica.
L'incipit di questo vers è molto simile a quello del successivo, anche se nel XXI è in forma più confessionale: « Res no·m val mos trobars, / mos sabers ni mos sens / per penre honramens / en cortz ... ». Altre consonanze nell'ultimo vers: « Qu'er non es grazitz lunhs mestiers / menhs en cort, que de belh saber / de trobar ... » vv. 17-19.
 
3. de bon grat enveyos: cfr. identica espressione al vers VI, 11 e la nota al v. 13 dello stesso vers, sulla gratificazione « dels pros ».
 
10. volpilhs: THIOLIER-MÉJEAN, p. 151 : « Le lâche est dit volpill, acrupit, resis et flac ... Volpill (littéralment « qui a les moeurs du renard, du goupil », d'où « lâche ») ...; il s'oppose évidemment à ardit. ». Anche nel nostro caso si oppone ad arditz. Cfr. anche RAYN. V, 567 citato « lâches en festins et en dons ».
condug è propriamente repas, cfr. BARTSCH-KOSCHWITZz, 372, 27: « ' trop suy plens, a dormir mi coven per miels degerir mon condug ' (trad. du Livre des vices et des vertus) », e SW I, 320 « Lebensmittel » es. « ' ... car lh'es falhitz condutz, tant que la fams l'engoicha ' (Crois. Alb. 4525) », quindi ' viveri '. Cfr. inoltre PD 89 « festin; nourriture, vivres ». Sulla problematica del dos, cioè sui criteri che vigono sulla distribuzione dei doni, cfr. vers VI, in part. vv. 19-25, là, però, non si parla tanto di carenza di doni in senso assoluto, quanto dell'errato movente della ricompensa.
 
11. R: vertat dieus; scambio paleografico tra t e r o forse vertat è stato attratto dal comune ' dir vertat ' per ' dir ver '.
 
12. frontiers ez yssernitz: ancora due aggettivi che richiamano il vers VI; per il primo cfr. v. 4 « frontiers ez enuios », per il secondo cfr. v. 40, nota.
 
17. L'intervento correttivo della forma obliqua dei manoscritti (mun C, mon R), per la forma nominativale sigmatica muns, è qui ' acclimatato ' dall'aggettivo corrispondente (corregitz) declinato e concordato. Per un caso identico, cfr. vers III, 24.
 
23. Correggo la lezione dei manoscritti (elh), intendendola come obliquo plurale e quindi necessariamente sigmatica.
 
26-28. Piuttosto insolito questo passo, fitto com'è di termini tecnici relativi alla procedura penale. Per l'uso della terminologia relativa al campo giuridico, cfr. « averar los messongiers » (vers XVIII, 14 nota), in cui riconosce una ' falsa testimonianza ' di ambientazione tutta giudiziaria.
 
33. Cfr. GUIDA, p. 246 dove commenta un passo di Gavaudan molto simile a questo, dichiarandone l'origine paolina (p. 232, vv. 41-42 « De cobezeza·ns planton ort, De sobre totz mals lo pejor ».).
 
37. PFAFF, apparato « temen », errato: C ha chiaramente « temem ».
 
39-40. Si tratta del vero pentimento e del serio proposito di fare ammenda dei propri peccati, che, per la nostra insipienza, rimandiamo fino a che morte non ci sorprende, cfr. vers XIX, 19-24 « per esper de penedensa, / ez aquo non es sabers / quar mans ne fa trabucar / mortz en aquelh esperar / que non an plenier lezer ... ».
 
45-48. Per il lungo periodo ipotetico, cfr. l'ancor più lungo del vers XVIII, 25-32.
 
52. etz servitz risuona di eco feudali, cfr. PD, 342 servizi = « service religieux; redevance féodale »; per la grafia es di R (e fais v. 55) rispettivamente per etz e faitz, cfr. III, 51 nota.
 
53. La successione pronome-imperativo è qui motivata soprattutto da esigenze di variatio della formula di richiesta rispetto al v. 55, contrariamente all'uso comune, cfr. MEYER-LÜBKE, III, par. 715 ss.; RONJAT, III, par. 781 e LAUSBERG H., Linguistica romanza, Milano, 1971, II, par. 725.
 
55. R adzirar. Comincia qui l'uso di questa grafia « dz » per « d » o « z » di C, riscontrandosi in seguito poche altre volte (vers XXI, 7 « adzordenatz » C « adordenatz »; vers XXIII, 39 « adzemprada », C « ademprada » e 53: « adzirem » per C « adirem », cfr. Grafström, p. 136 sulla ' d ' cédillé, e canso XXVI, 22 unico caso.
 
56. Cfr. vers IX, 14 « e Dieus fassa·l drech guidar ».
 
57. li dictador - RAYN. III, 47, citando il passo, traduce « prôneurs » cioè i vantatori, ma il confronto con XXIII, 10: « Sancta fes es sermonada / mot, e pauc l'obra seguida / » consiglia di intendere ' predicatori ', che questi siano o no ... di professione. PFAFF: « dictator».
 
63. conogues - sul senso più specifico di apprezzare, da intenditore ad intenditore, cfr. vers VI, 48 nota (proprio riferito ad Alfonso) in cui si classifica, come qui, vergonhos la persona che non viene debitamente conoguda: « quar mon temps perc vergonhos ez aunitz, / non conogutz sal per vos ... ».
 
64. PFAFF: « cessar » dove C ha « sessar »: ripristino della consonante etimologica, a mio parere, non indispensabile.
 
65. Per il tipo di periodo ipotetico, cfr. HENRICHSEN, p. 83.

 

 

 

 

 

 

 

Institut d'Estudis Catalans. Carrer del Carme 47. 08001 Barcelona.
Telèfon +34 932 701 620. Fax +34 932 701 180. informacio@iec.cat - Informació legal

UAI