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Longobardi, Monica. I vers del trovatore Guiraut Riquier. "Studi Mediolatini e Volgari", 29 (1982-1983), pp. 17-163.

248,086- Guiraut Riquier

1. Cristïan - cfr. nota IX, 1 (così per Crist, v. 33); OROZ Christian, e cfr. nota 285.
 
2-4. Cfr. vers XXI, 30-31 « Dieu que·ns a reclamatz / ubren camis serratz ». Vicinissimo a questi versi è il vers VII, vv. 36-41 « Mostrat nos avetz per ver / camin don volgues anar / per peccadors restaurar; qu'us no trobava cosselh / de salvar, tro vos vengues / el mon ... ».
 
5. PFAFF pone virgola dopo valensa, distaccandola, a mio parere erroneamente, da quanto segue. OROZ, invece, pone la retta punteggiatura, traducendo « y merced eficaz de uno a otros, ». La valensa è un valore a sé, è l'aiuto e il sostegno fraterno, cfr. IX, 45.
 
8. ab esper - sull'importanza della speranza per la salvezza, cfr. vers XIX, 31 nota.
 
10. Cfr. IX, 37-38 « ... que duptatz / no y es enjans ni baratz ».
 
11. ni sap que s'es razos - cfr. l'identico XXIII, 18. Per l'uso del riflessivo per l'attivo in antico italiano cfr. AGENO, p. 136 ss., in part. p. 149 « Particolarmente frequente, anzi potremmo dire la regola, è il riflessivo nelle interrogative e dubitative dipendenti da NON SAPERE: ' ma non sapeva chi ella si fosse ' (Sette savi 78) ».
 
14.  Cfr. XV, 81-82 « Pus es grieus per un tres / lo mals que hom no ·l sen ».
 
17-20. Ritorna, ancora una volta, in trasparenza, l'ideale del comportamento dell'uomo saggio, e che è rappresentato dalla frase: atemprar son voler ab son poder (e viceversa), cfr. vers VI, 41-42 nota. Questo ideale non si realizza comunemente per l'incapacità dell'uomo di combinare i due aspetti positivi del poder e del voler. Per i composti con non- cfr. XIX, 12 nota.
 
21. PFAFF « y far », errato, per « y fa » del manoscritto; già Oroz corregge.
 
22. OROZ « al mun »: è senz'altro un refuso.
 
23-24. Molto più spesso Riquier comincia l’iter della redenzione dalla morte, cfr. vers XIV, 9 ss. « per nos mort pres / e del vas / ressors de mort / per qu'estort / son ... »; vers XV, 29 .ss. « Be·ns conques / quar mort pres / per son poble dolen ... ». Più avanti, ai vv. 33-38, darà libero corso a questa vena di ' esaustività ', descrivendo l'iter redemptionis dalla nascita fino ai miracoli post mortem.
fin amador- cfr. XVIII, 37 « amaires vers als amadors entiers ». Il termine fis amans, fis amadors ricorre sia in contesti religiosi, sia, a buon diritto, in quelli amorosi (cfr. le cansos), sia, come nell'ultima canso (Mölk p. 117), dove la fin'amor è volutamente ambigua, sospesa fra la corte terrena e quella celeste.
 
25. Per la non reciprocità dell'amore uomo-Dio, a tutto svantaggio di quest'ultimo, cfr. XXI, 14-15 « qu'us no· par que am are / Dieu, on es vers amars; ».
 
26-28. Cfr. vers XX, 60: « mas tant sofre Dieus, que·ns deu temor far ».
 
30. que conoyssem - su questo aggravante, cfr. XXII, 3 nota.
chastia- qui nel senso di « instruire, enseigner; exorter, admonester » (PD, 71): ha, cioè, un effetto inibitorio su di un'azione ancora da compiere.
 
33. Per lo scioglimento Crist/Christ, cfr. v. 1 nota. Sull'interscambiabilità grafica di qui per cui, cfr. vers I, 24 e IV, 23 note.
 
35. PFAFF « naquist »; già OROZ « nasquist », sulla base di C, cfr. OROZ p. 287 nota.
 
35-37. Un lungo sermone sull'iter della redenzione è in un componimento riquieriano di carattere religioso-didattico, Pfaff, LXXI, p. 109, vv. 140-172 « ... ac de nos piatat E del mon que·s perdia ... venc penre carn humana De la verge sertana ... E resseup mort cruzel E pueys ressuscitet ... ».
 
39-41. Concordo con OROZ p. 287, nota, per la costruzione per penedensa de nostres iorns e finem en ta lauzor. Quanto al verbo, non si tratta di finir, come intende OROZ, ma di finar PD, 190, con identico significato (in questo caso ' morire '). La frase introdotta dal que, infatti, ha valore consecutivo-finale, e richiede, dunque il congiuntivo. Finir, come verbo incoativo ha finiscam al cong.; finem è il cong. del verbo di I coniugazione, finar.
 
44. no cor - ' non esiste ', cfr. OROZ, p. 288 nota, e RAYN. II, 488 « ' De la moneda que corría ' Ord. des R. de Fr., 1306, t. 1, p. 448 » e in senso figurato « ' Segon lo temps e la sazon que cor ' Lanfranc Cigala ».
 
45-6. Per questo ‘ travestimento ' cfr. XIV, 66-70 nota.
 
48.  PFAFF « salvator », erroneamente. 

 

 

 

 

 

 

 

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